12 dicembre 2020

Osservazioni: Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua - Comitato Acqua Pubblica Piemonte

Invarianza idraulica
Punto 8.2.1.2., pag. 126
Punto1.2. pag. 13 e punto 2.3, 1), pag. 32  delle Norme Tecniche di Attuazione  (NTA) Volume I
Punto 3.2.1.1. Il Regolamento edilizio n. 381, pag. 27

Crediamo che sia necessario riflettere attentamente sull’attuale modello di pianificazione urbana delle città improntato in larghissima parte a una crescita continua che oggi gli stessi cambiamenti climatici in atto e i rischi di eventuali nuove emergenze idriche e sanitarie hanno messo seriamente in crisi. 

La soluzione di questo problema non può gravare solo sulla responsabilità individuale dei cittadini e sui loro stili di vita.

La riconversione ecologica, sia degli assetti economico produttivi sia degli insediamenti urbani, riveste una forte rilevanza anche per la salvaguardia del ciclo naturale delle acque. Per quest’ultimo, la Legge Finanziaria 2008 (art. 1, comma 288) ha disposto che dal 2009 il rilascio del permesso di costruire sia subordinato, oltre che alla certificazione energetica dell’edificio, anche alle “caratteristiche strutturali dell’immobile finalizzate al risparmio idrico e al reimpiego delle acque meteoriche”.

Per ammissione dello stesso gestore del servizio idrico integrato della nostra città, lo spreco idrico assomma a circa 92 milioni/mc l’anno, a cui va posto rimedio sia riducendo i prelievi alla fonte superiori al fabbisogno, sia eliminando le perdite di rete (30/40% dell’acqua distribuita) ma anche con la realizzazione di reti duali (il 40/50% dell’acqua distribuita è utilizzata per fini non potabili). 

La crisi dei sistemi idrogeologici e il depauperamento, oltre all'inquinamento delle fonti di approvvigionamento di acqua potabile – per gli effetti climatici e di molteplici insensate attività umane – richiede la messa in campo di  interventi in grado di aggredirla, prevenirla e dare ad essa soluzioni utili. In particolare, alcune misure prioritarie si possono assumere in tempi brevi:

* il recupero e l'utilizzo delle acque piovane per gli usi compatibili;
* la realizzazione di reti idriche duali e l’installazione di dispositivi per il risparmio idrico nell’edilizia di servizio, residenziale e produttiva.

Va quindi perseguita una gestione sostenibile del ciclo idrico e una riduzione degli sprechi anche attraverso il recupero e riutilizzo delle acque grigie tramite un’apposita rete di raccolta dell’acqua proveniente dai lavandini e dalle docce, da filtrare, debatterizzare e rimettere poi in circolo nella rete dedicata all’alimentazione di wc e orinatoi, impianti antincendio, alimentazione di fontane e vasche d’acqua, impianti di irrigazione, circuiti di impianti di climatizzazione, lavanderie.
Per questa soluzione è essenziale un doppio sistema di scarico che separi le acque grigie da quelle nere, che è più semplice realizzare nel caso di nuove costruzioni o di edifici esistenti soggetti a importanti ristrutturazioni.
Analogamente occorre prevedere, a partire dalle nuove costruzioni e/o importanti ristrutturazioni, la realizzazione di sistemi di raccolta delle acque piovane in adeguati serbatoi a servizio degli usi compatibili (es. lavatrici, scarico wc, irrigazione). Questa prescrizione, oltre a consentire un notevole risparmio di acqua potabile, contribuirebbe alla diminuzione del rischio allagamento grazie alla riduzione dello scorrimento superficiale delle acque meteoriche, soprattutto in occasione degli eventi estremi sempre più frequenti. Inoltre si andrebbe ad alleggerire il carico fognario riducendo il rischio di inquinamento dei corpi idrici superficiali dovuto all'entrata in funzione dei “troppo pieni” delle condotte fognarie.
Andrebbe previsto l'obbligo di certificazione di sostenibilità ambientale per i nuovi edifici e le ristrutturazioni straordinarie.
Si chiede infine l'applicazione dei CAM (Criteri Ambientali Minimi) “Affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici” (approvati con DM 11 ottobre 2017, in G.U. Serie Generale n. 259 del 6 novembre 2017) in particolare per i punti  2.2.8.2 Raccolta, depurazione e riuso delle acque meteoriche, 2.2.8.3 Rete di irrigazione delle aree a verde pubblico, 2.3.4 Risparmio idrico, 2.4.2.14 Impianti idrico sanitari.

Proponiamo pertanto che principi e metodi di recupero e riutilizzo delle acque piovane e delle acque grigie ai fini di assicurare l’invarianza idraulica degli interventi di nuova costruzione o ristrutturazione urbanistica, siano prescritti esplicitamente dalle NTA Vol. I, e dal  Regolamento Edilizio della Città.

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